Il Teatro Annibal Caro

L’edificio che contiene l’attuale Teatro Annibal Caro sorge nella via principale della città alta. Posto all’interno di un precedente edificio d’uso civile, l’attuale teatro presenta in facciata un artistico portale rinascimentale a candeliere, riccamente scolpito e già appartenuto a Palazzo Santucci (1480). La sala teatrale, inaugurata nel 1872, fu realizzata su progetto del maceratese ingegner Guglielmo Prosperi e dispone di un elegante atrio rettangolare con volta a botte, integrato da un vestibolo con solaio a lacunari retto da otto colonne doriche. Attraverso quest’ultimo si accede alla sala e ai corridoi dei palchi.

La Sala.

Proporzionata e armoniosa, ha una pianta a ferro di cavallo ed è circondata da due ordini di palchi (33 in totale) e da un terzo ordine con altri otto palchi sui lati e la parte centrale adattata a galleria.

I palchi di proscenio sono fiancheggiati da alte paraste corinzie prive di trabeazione su cui posano direttamente i quattro mensoloni che reggono l’architrave piano del boccascena.

La decorazione delle balaustre a fascia è alquanto sobria, limitata a rosette circolari in gesso dorato.

Decisamente più ricca ed elegante la decorazione pittorica della volta dove è raffigurato un velario con un fregio a foglie d’acanto e medaglioni che delimita una fascia mediana con puttini, cammei, fregi e festoni, completata al centro da un bel rosone intagliato da cui pende il lampadario.

Il sipario, opera del fermano Giovanni Nunzi, raffigura il celebre poeta e commediografo civitanovese Annibal Caro che al centro di un ameno paesaggio alberato osserva i sommi poeti Dante e Virgilio sullo sfondo di una luminosa visione paradisiaca, affiancato dal dio Apollo e dalle tre Grazie.

Rimasto chiuso per molti anni, il teatro è stato sottoposto a un accurato restauro e riaperto al pubblico nel luglio del 1997.

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